Quando scegliere il giallo? In un contesto di luce naturale molto intensa, la famiglia RAL 1000‑1037 è lo strumento giusto per rendere immediatamente visibili arredi urbani, carter di macchinari, impianti sportivi o micro‑mobilità condivisa. Le cromie calde come RAL 1001 “Beige” o RAL 1013 “Oyster White” si integrano bene con facciate in pietra chiara, mentre le sfumature più cariche – RAL 1003 “Signal Yellow”, RAL 1004 “Golden Yellow” e RAL 1021 “Cadmium Yellow” – spiccano su fondi in conglomerato bituminoso e sono facilmente riconoscibili da lontano. Per cassonetti, punti di raccolta o moduli fotovoltaici mobili la scelta ricade spesso su RAL 1023 “Traffic Yellow” perché mantiene ΔE<1 fra lamiera, plastica e fibra di vetro.
Nei centri storici, dove si preferiscono contrasti più morbidi, funzionano RAL 1006 “Maize Yellow”, RAL 1024 “Ochre Yellow” e RAL 1032 “Broom Yellow”: tonalità ocra e miele che non distorcono sotto l’alta insolazione estiva. Per attrezzature portuali soggette a nebbia salina si scelgono invece pigmenti resistenti ai solfati, come RAL 1028 “Melon Yellow” e il perlescente RAL 1035 “Pearl Beige”, capaci di nascondere incrostazioni superficiali tra un lavaggio e l’altro.
Dettagli produttivi semplificati – Le polveri a base di poliestere TGIC‑free (circa 70 % resina, 2‑3 % additivo anti‑gassing, riempitivi organici per il resto) si polimerizzano a 185 °C per 10–12 min con brillantezza 30–35 GU. Lavorazioni su estrusi in alluminio ad alto spessore richiedono una finestra di polimerizzazione più ampia (160–200 °C) per evitare “orange‑peel”. Le bombolette di ritocco riempite in fabbrica con lo stesso codice RAL – tipicamente confezionate in linee dedicate come presso Areco, specialista nell’aerosol a ciclo integrato – facilitano le riprese in cantiere. Dove il giallo deve convivere con termoplastiche, i compoundatori usano bismuto‑vanadato ad alta resistenza UV e inseriscono un indicatore IR per rendere il pezzo individuabile durante la cernita automatica.
Buone pratiche d’uso – Per segnaletica stradale il giallo dev’essere applicato su primer epossidico ricco in Zn‑fosfato e sovra‑verniciato con trasparente a elevata solidità se si richiede retro‑riflessione. All’esterno si consiglia spessore minimo 80 µm: sotto clima marino un film più sottile potrebbe scolorire entro 30 mesi. Nei laboratori didattici di FDM, RAL 1018 “Zinc Yellow” resta la tinta preferita perché non distorce quando viene essiccata a 65 °C prima della verniciatura. Infine, nei restauri di ciclomotori d’epoca la ricostruzione di RAL 1007 “Daffodil Yellow” su serbatoi saldati è spesso prevista dal capitolato di gara per mantenere l’aspetto originale.
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