Visibilità + calore – Tra RAL 2000 e RAL 2017 troviamo finiture utilizzate per coni stradali, parapedonali e sistemi d’allarme visivo. RAL 2000 “Yellow Orange”, RAL 2004 “Pure Orange”, RAL 2008 “Bright Red Orange” e RAL 2009 “Traffic Orange” dominano cantieri stradali e percorsi ciclopedonali grazie alla prescrizione di diversi regolamenti comunali. Gli arancioni più morbidi (RAL 2003, RAL 2011, RAL 2013, RAL 2017) danno carattere a lampioni e stalli per monopattini senza disturbare l’armonia cromatica di pietre, cotto e laterizi.
Nel mondo dello sport, RAL 2005 “Luminous Orange” fornisce un segnale inequivocabile sotto fari LED e pieno sole, mentre RAL 2001 “Red Orange” e RAL 2010 “Signal Orange” colorano componenti stampati in PA‑GF su macchine agricole che lavorano in polveri fini di argilla. Gli interior designer prediligono RAL 2012 “Salmon Orange” per galvanizzare spazi commerciali, spesso applicato con effetto soft‑touch.
Tecnica di verniciatura – I pigmenti fluorescenti che compongono RAL 2005 e RAL 2007 degradano oltre 160 °C; di conseguenza si adottano cicli low‑bake (150 °C/15 min) oppure doppi stadi: primer + trans‑clear con filtri UV. Per strutture metalliche soggette a vibrazioni (scocche di segnalatori luminosi) si raccomanda poliestere super‑durable con T g di 80 °C, evitando screpolature da fatica.
RAL 2004 è reperibile in gamma super‑opaca, fine‑texture e lucida; il prodotto per facciate testato secondo classe C3 marittima di Axalta o Tiger garantisce > 2.000 h in nebbia salina. Gli stessi codici vengono caricati su aerosol professionali da 100 ml per ritocchi in situ, con sinergia fra vernice liquida e polvere.
Suggerimenti applicativi – In stampaggio rotazionale la carica di pigmento non deve superare 3 % in peso per evitare hot‑spots; sulle mascherine di sabbiatura si appongono etichette in RAL 2012 per distinguere il lato “a vista”. Quando si illuminano corrimani in RAL 2003 con LED 3.000 K, la resa cromatica (Ra) resta ≥ 85, evitando slittamenti verso il marrone.
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